A Roma, di fronte a Palazzo Valentini, c’è una moderna statua in bronzo che raffigura Enea ― costretto alla fuga in cerca di riparo verso terre lontane ― giovane vedovo con l’anziano padre sulla schiena e il figlioletto aggrappato alla coscia. Come tanti altri liceali, a suo tempo avevo trovato noiosa l’Eneide e il suo eroe sconfitto, a confronto con le grandiose avventure omeriche; una sorta di spin-off più sfigato delle epopee precedenti.
Invece ora mi trovo a provare simpatia ed empatia per questo attualissimo eroe pellegrino, costretto a ricominciare dal nulla la propria esistenza e che, tenendo unite le generazioni; si prende cura di piccoli e anziani.
Dopo essermi riconciliata con Enea, devo però dire che proprio non mi va di identificarmi nel ruolo del vecchio genitore, che grava passivo sul gobbo del figlio. Temo che a me e ad altri coetanei venga il “complesso di Anchise”, di sentirci ridotti a carico ingombrante e inattivo!
Sul piano della realtà, infatti, non è certo un momento facile per gli anziani, bersaglio non esclusivo ma prediletto dal coronavirus, che ha costretto coloro che hanno superato i 65 anni a un sovrappiù di precauzioni e limitazioni. Insomma, una sorta di peso sociale.
Lasciando da parte Cicerone e Schopenhauer, mi sembra che oggi il tema sia declinato secondo due opposti filoni, entrambi limitanti e convenzionali. Il primo intende la vecchiaia come un momento di elaborazione filosofica, una resa dei conti esistenziale, in attesa della fine.
Un secondo filone va invece nella direzione opposta della negazione euforica della decadenza, con il supporto di chirurgia plastica, palestra coatta e integratori chimici a oltranza. Ma davvero non c’è altro modo di intendere la senilità che in chiave di depressione o di diniego?
Non resa dei conti esistenziale ma neppure negazionismo della decadenza.
Se dunque la categoria degli anziani non viene venerata come fonte di esperienza e di saggezza (e spesso neanche lo meriterebbe), non è detto che debba essere liquidata con l’etichetta generale di obsolescenza.
La modernità ci ha di fatto regalato circa 20 anni in più rispetto ai nostri genitori e ai nostri nonni; non una semplice dilazione di sopravvivenza, ma una qualità discreta di vita ulteriore biologica e mentale.
Un riscontro interessante è quello delle persone di età avanzata che oggi si rivolgono a uno psicoterapeuta (in passato, medici e pazienti pensavano invece che “non ne valesse la pena”).
Sono uomini e donne in cerca non di un “badante dell’anima”, ma desiderosi di confrontarsi con se stessi in un tempo della vita in cui la pressione delle prestazioni e delle scelte è meno incalzante, per analizzare il “non realizzato di sé”: parti scisse, rimosse, contraddittorie in cerca di figurabilità.
Non un problema sociale, ma persone, tra loro diversissime, che tra l’altro ― tanto altro ― stanno invecchiando.
Bibliografia essenziale
- Freud a Hollywood (la messa in scena della cura psicoanalitica nel cinema americano, con A. Sapori) Torino, Nuova ERI, 1988, ISBN 9788839704924.
- La fatica di crescere: Anoressia-Bulimia, sintomi del malessere di un’epoca confusa (con S. Rossini) Milano, Frassinelli, 1989, ISBN 9788876845291.
- Simona Argentieri (a cura di), Freud e l’arte, Roma, Il Pensiero Scientifico, 1990, ISBN9788870024579..
- La Babele dell’inconscio – Lingua madre e lingue straniere nella dimensione psicoanalitica (cosa accade nella mente di chi parla, pensa, sogna in più lingue; con J. Amati e J. Canestri). Milano, Raffaello Cortina, Prima edizione 1990. Seconda edizione aggiornata 2003. Tradotto in 6 lingue, ISBN 9788870788167.
- L’uomo nero. Piccolo catalogo delle paure infantili (con P. Carrano). Mondadori, 1994. Ristampato in versione ampliata e aggiornata nel 2006, edizioni Magi, con il titolo Dall’uomo neroal terrorista,ISBN 9788874871735.
- Il padre materno, da San Giuseppe ai nuovi mammi. Roma, Meltemi, 1999, ISBN 9788869164651.
- L’ambiguità, Einaudi, 2008, ISBN 9788806192051
- A qualcuno piace uguale – Omosessualità e pregiudizio, Torino, Einaudi, 2010, ISBN 9788806201463.
- Dietro lo schermo – Una psicoanalista al cinema Espress, 2012, ISBN 9788897412564.
- In difesa della psicoanalisi (con S. Bolognini, A. Di Ciaccia, L. Zoja) Torino, Einaudi, 2013, ISBN 9788806214555
- Simona Argentieri, Il mio ateismo. Da bambina con due religioni a donna felicemente atea, vol. 5, MicroMega, 2013, pp. 15-21. [6]
- Il padre materno, venti anni dopo, Torino, Einaudi, 2014, ISBN 9788806216436.
- Stress e altri equivoci (con N. Gosio), Torino, Einaudi, 2015, ISBN 9788806215767.
- Freud, l’avventura dell’inconscio, Clichy, 2015, ISBN 9788867991686.