5835, scrivo questo editoriale per il magazine che fa suo quel numero, con un rispetto quasi esoterico: i numeri, come gli avvenimenti che ci accadono, non sono mai casuali. Una volta ho letto questo aforisma: “Il Caso è lo pseudonimo usato da Dio, quando non vuole lasciare la sua firma”.
Penso quindi non sia un caso il fatto che mi ritrovi a scrivere questo editoriale il 31 dicembre 2021, fine di un anno che obbliga ai bilanci e mi tremano le mani nel pensare di gettare sul piatto della mia bilancia questo 2021.
Sono sempre stata affascinata dal romanzo di Dickens The Cristmas Carol, perché ragionare sul nostro passato, sul nostro presente e sul nostro futuro è veramente sfidante. Mi scuserete allora se in questo primo numero metterò qualche nota molto personale.
Il passato
Mi chiedo se il fantasma del passato venisse a tirarmi giù dal letto, stanotte, quale passato mi mostrerebbe? Quello in Caritas, dove avevo raggiunto i miei sogni e i miei obiettivi più importanti, dove ero felice in compagnia di persone che non hanno nulla di materiale a questo mondo, ma un bagaglio di tesori inestimabili dal punto di vista esperienziale?
Oppure mi passerebbe in rassegna i 10 anni da Vice-sindaca, con le sue mille responsabilità, le sue mille preoccupazioni, le sue mille delusioni, ma anche le tante scuole volute, pensate e fatte realizzare, l’inaugurazione della Cra delle Grazie, le riunioni, belle ed entusiasmanti, del Comitato di distretto, i progetti sociali così fortemente voluti e poi concretizzati come l’Housing First.
Rimango con i miei dubbi su quali immagini mi farebbero più male o mi consolerebbero di più; e subito mi viene incontro questo presente che mi mostra seduta in questa minuscola scrivania, in questo minuscolo ufficio, in questa locanda dove accolgo persone senza casa e dove mi sento decisamente, profondamente impegnata in un lavoro umile.
E poi, ecco il fantasma del futuro, che volto ha?
Di certo avrà le sembianze di un Angelo della Speranza che mi conduce in un luogo di pace e di armonia: ho chiuso il 2021 con due lutti di persone a me molto, molto care; non ho ancora risolto dentro di me i numerosi lutti di amicizie in cui credevo, che mi hanno logorato e fatto sanguinare il cuore.
Eppure, non posso fare a meno di guardare a questo 2022 che si affaccia, se non con ottimismo e fiducia. Ho la Fede che mi ha sempre sostenuta nella battaglia che ho combattuto e combatto tutt’ora in nome di valori e ideali con cui sono stata cresciuta ed educata, fedele al fatto che mai ho messo al primo posto, nelle mie scelte personali, convenienze o interessi.
Qualcuno mi guarda con occhi compassionevoli pensando alla differenza fra il prestigio di un incarico da Vice-sindaca e quello attuale da semplice dipendente. A costoro vorrei dire che ― nonostante in un solo anno abbia provato più sofferenze e versato più lacrime che in tutto il resto della mia vita ― mi sento serena, umanamente orgogliosa del coraggio e della forza che ho dimostrato, una forza e un coraggio che non mi sono data da sola, ma che ho potuto trarre dalle persone, molte delle quali a me sconosciute fino a qualche mese fa, che in me hanno creduto, con me hanno combattuto, con me ci hanno messo soldi, faccia, fatica e sacrifici. Persone uniche e straordinarie alle quali non avevo fatto nessun favore, che non mi avevano fatto nessuna richiesta, alle quali non avevo dato nulla.
Emergono però inevitabilmente, come rigurgiti acidi, anche figure alle quali ho dato incondizionatamente tutto e ora si permettono di giudicare le mie scelte, capaci solo di accusare senza neppure tentare di comprendere. A tutta la loro disapprovazione, rispondo solo con la Speranza in un futuro in cui, assieme ai miei nuovi e generosi compagni e compagne con cui stiamo dando vita a questo Magazine, sia possibile dimenticare ferite e rancori e si possa lavorare insieme, per questo meraviglioso e straordinario viaggio che è la vita.
Quella Speranza ha il volto della Cultura. E questo blog che oggi prende il via è la palestra culturale in cui mi allenerò, assieme a tutti quelli che vorranno starci, per un rinnovato impegno politico, senza sudditanze e senza compromessi, né complessi.
Gloria Lisi